Martedì, 08 Ottobre 2024

Khachik di Nork e Vano di Kond, poesia di Gevorg Emin

 

Con le bombe che in questi giorni perforano lo schermo di casa, abbattendosi sulle città dell'Ucraina, mi sono ritrovato a pensare a questa poesia del poeta armeno Gevorg Emin  da me tradotta dalla versione in lingua inglese di Dorian Rottenberg. Parla di due giovani armeni, ma i giovani sono gli stessi in tutto il mondo, sempre pronti a battersi per la libertà del loro Paese. Dedicata ai giovani dell'Ucraina.

 Khachik di Nork e Vano un giovane di Kond

Avrebbero potuto sicuramente fare amicizia

Affezionarsi l’un l’altro: cantare le stesse  canzoni, 

Guardare lo stesso film di Chapayev  fianco a fianco,

Mano nella mano,

Crescere come due grani maturi,

Nello stesso guscio.

Eppure non si sono mai incontrati

E non è mai avvenuto

Che si chiamassero, cordialmente, per nome.

 

Il motivo per cui non fecero mai conoscenza

Non fu timidezza, come puoi intuire.

Non si sono mai incontrati, perché i nazisti

Avevano attraversato i confini della loro terra.

Partiti per la guerra

Non attraverseranno più

Le ampie strade di Yerevan,

E mai più faranno traboccare la spuma

Dai boccali di birra al bar "Sevan".

Combatterono eroicamente in prima linea,

Giovani e coraggiosi, caddero uccisi dagli stessi nazisti

Entrambi sepolti nello stesso paese,

E in una fossa comune.

 

Le stelle effusero su di loro la triste luce,

Attraverso fessure di nuvole che osservavano da cieli oscuri.

La possibilità di conoscersi andò perduta.

Non s’incontrarono, mentre i compagni di guerra si abbracciavano.

 

Una nuvola si acciglia di dolore ora per Kond

E una giovane luna annega in banchi di nuvole oscuri.

L’anziano padre di Vano fuma: il suo sonno è fuggito;

Così pure  la madre

Geme nel letto.

Venti pungenti turbinano sopra Nork

In danze selvagge, ululanti, feroci e desolate,

Per la decima volta una ragazza del villaggio

Rilegge la lettera sgualcita di Khachik. 

 

Mai si conobbero,

Mai  si videro in volto.

Khachik, la ragazza che ha catturato ogni sogno,

E la povera anima di  tua madre piangente, Vano,

D'ora in poi condividono un destino doloroso comune;

Entrambe nutrono al seno lo stesso dolore:

La giovane si lamenta del suo amore,

La vecchia... suo figlio

Sopra la tomba stessa

Dove riposano i due ragazzi.

 

Se solo oggi Vano di Kond

Potessi tu vagare con Khachik per le vie di Yerevan!

Luci scintillano al cinema "Moskva",

Trabocca la schiuma sul bancone del "Sevan".

Brillano dall’alto raggi sulla birra.

Tutti sono vivi. Solo quei due sono morti.

Amici carissimi dimenticati, giovani coraggiosi,

Inconsapevoli e privi di sensi giacciono, loro due soli,

Laggiù, mano nella mano, adagiati in una fossa comune.

E mentre ci penso, il mio cuore inizia a sanguinare.

 

 

(Gevorg Emin, versione dall'Inglese di Dorian Rottenberg)