Gegard di Gevorg Emin

Gegard

Non ci son templi nella mia terra sì leggeri


Da potersi librare in volo
Svaniti essi sono molto tempo fa.
Gegard da tempo sarebbe polvere e svanito
Se non fosse scavato nella roccia, sempre ritto.

Nessun splendore esterno ostenta il sacro luogo
Quieto invisibile sopra le colline.
La grigia pietra nasconde da occhi ostili
L’interiore beltà che seduce ogni sguardo.

Non abbiamo mai aspirato alla grandiosità
Assediati sempre da orde torve di nemici.
Se per presunzione verso i cieli fosse rosa,
Gegard sarebbe incompiuto ancora, e Dio lo sa.

(poesia di Gevorg Emin trad. L. H. Stone)