Come un arcano, Gevorg Emin

 

Voglio scrivere i testi alla musica che compone la pioggia,
Rimare l’impeto del vento,
Della brezza gentil scovar la melodia
Che a volte l’autunno libera nel bosco
E leggere a voce alta il ritornello del ruscello.

 

Voglio imitare il modo con cui il pioppo dipinge
Con fine pennello tutto ciò che le sue foglie sussurrano al cielo
Voglio plasmare il fluire della vita e il suo battito,
E il modo in cui la brezza modella il corpo della donna.

 

Per capire ciò che fino ad oggi
Dopo così tante parole
Così tante lacrime
Del tuo animo ancora mi appare incerto
Come questo cielo chiaro e questo vento e la pioggia autunnale,
Queste foreste di dolci alberi fruscianti
E fiumi sussurranti sopra antichi sassi
E tortuosi sentieri che da tempo immemore
Sembrano quasi per caso portarmi da te,
Da te, di cui conosco il linguaggio e ancora non capisco,
Come un arcano, ancora non rivelato allo sguardo. (traduzione F. Da Re  20.06.2017)


"Il paesaggio e le emozioni percepite nella partecipazione ai suoni e ai colori della natura, quasi impongono a voler abbattere il muro della realtà per entrare nel mondo intimo che solo la poesia riesce a descrivere. Impadronirsi dell’emotività e trasformare le emozioni in immagini scritte è dote che procede solo da animi sensibili che sanno cogliere diversamente l’oltre di ogni visione. In questo brano TUTTO si muove nel desiderio di possedere le doti abili ad imitare il dipanarsi naturale degli avvenimenti ambientali, forze decorative naturali solo per chi le sa leggere. Le percezioni vengono così dissociate dalle manifestazioni reali e interpretate a supporto dello slancio creativo poetico".  (L. H. Stone)

Dello stesso autore in queste pagine:   Biografia   Gegard   I'm Armenian